La benedizione pasquale ortodossa al fronte nei pressi di Zaporizhzhia – Ap
Internazionale
Nella città cosacca che apre le porte ai profughi in attesa dell’attacco russo
Da qui sono passati più di 150mila rifugiati dallo scoppio della guerra «Mariupol non c’è più». I racconti disperati dei sopravvissuti. Halina è tornata in Ucraina dopo aver attraversato 4 paesi solo per dare degna sepoltura alla figlia rimasta sotto le macerie. E il fronte dista solo 30 km
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 26 aprile 2022
Alessandra BrigantiZaporizhzhia
Zaporizhzhia si sveglia con il suono funereo delle sirene antiaeree. Assolata e blindata, la città cosacca a 30 km dalla linea del fronte, vede il cerchio stringersi intorno: a est infuriano i combattimenti nel Donbass, a sud più di metà dell’Oblast di Zaporizhzhia è caduta nelle mani dei russi. Tra i trofei degli invasori, anche Enerhodar, città dove ha sede la più grande centrale nucleare d’Europa. ORA L’ORSO PUNTA DRITTO a Zaporizhzhia. La scorsa settimana i missili russi hanno colpito la città. Chortycja, per l’esattezza, l’isola più estesa del fiume Dnipro. Bilancio: otto feriti. Un avvertimento da parte dell’esercito russo...