Italia

Nella città informale degli schiavi

Nella città informale degli schiavi

Il REPORTAGE La tenda-bar, la baracca-macelleria e persino una moschea e una ciclofficina tra polvere e rifiuti

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 10 giugno 2016
Il bar dov’è stato ucciso Sekine Traorè è stato messo in piedi in una delle tende azzurre con la scritta «Ministero dell’Interno». Dall’ingresso principale della baraccopoli di San Ferdinando ci si arriva voltando a sinistra dopo aver superato una macchia di bruciato che è tutto quel che rimane di un’altra tenda, carbonizzata dall’esplosione di una bombola del gas, più avanti, una bancarella improvvisata di abbigliamento. Alcuni immigrati – come il ventisettenne maliano ucciso da un carabiniere l’altra mattina – vi trascorrono intere giornate, bevendo alcol di pessima qualità e a volte inveendo contro la sorte che li ha costretti ad...

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