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Nella crisi brasiliana l’occhio del ciclone latinoamericano

«Fora Temer» Trema l’Argentina. Non solo perché la sua economia è fortemente dipendente dal vicino, ma anche perché il governo del presidente Macri si trova ad affrontare una forte protesta sociale e uno scontro con i sindacati. Ma in generale è tutto il subcontinente, che attraversa una pericolosa fase di instabilità, a essere preoccupato per gli equilibri nel gigante sudamericano

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 26 maggio 2017
Il presidente Michel Temer fa marcia indietro. Revoca lo stato d’emergenza e ritira l’esercito dalle strade di Brasilia. Ma non rinuncia alla poltrona, conquistata con un golpe istituzionale contro Dilma Rousseff. E dunque non spegne l’incendio politico e sociale. Che corre ora il rischio di estendersi a tutto il Brasile, dopo le battaglie di strada di Brasilia e Rio de Janeiro mercoledì. «Fora Temer» è lo slogan che risuona ormai praticamente in tutti gli stati del gigante sudamericano. Segno di un rifiuto popolare che non colpisce solo il presidente, ma in generale una classe politica vista come corrotta e inefficiente....

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