Nella tappa più lunga Oldani firma il bis azzurro
Contagiro - Tappa 12 Sul percorso appenninico le viuzze che portano agli orti, i fossi, i ciuffi della canne. Anche se poi l’epilogo è nel cuore della Genova patrizia, tra il Palazzo Ducale e la sala della borsa con le gesta di San Giorgio sui rosoni.
Dopo una lunghissima rincorsa, durata più o meno mezzo Giro, ora gli azzurri della bicicletta non si fermano più. E così, nella tappa più lunga del Giro, da Parma a Genova, è la volta di Oldani a mettere la ruota davanti a tutti, bissando il successo di Dainese.
Percorsa in fretta e furia la Val di Taro, tra greti ghiaiosi, papaveri e ginestre, noi che siamo al seguito si tira dritto fino a ritrovarci sull’Aurelia, per entrare in città da Levante. Tragitto dannunziano, ville ocra rosa arancio e rosse, bossi ligustri e acanti. Il gruppo devia invece alla ricerca di altri saliscendi, il Bocco, la Colletta e il Transasco, arriva così al ponte di San Giorgio per omaggiare le vittime del crollo ed accede a Genova da nord. Sul percorso appenninico le viuzze che portano agli orti, i fossi, i ciuffi della canne. Anche se poi l’epilogo è nel cuore della Genova patrizia, tra il Palazzo Ducale e la sala della borsa con le gesta di San Giorgio sui rosoni. Non proprio i quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, insomma.
Tra la voglia di fuga degli habitué che oggi è tanta, tra la voglia di Démare di giocarsi il traguardo volante a Borgo Taro per la maglia ciclamino, e con l’anticiclone Hannibal che ci mette del suo, si dura un bel po’ di fatica a prendere la fuga. I primi tratti sfilano via così a velocità folle. Ovviamente a tirare il collo a tutti c’è sempre Van der Poel, che quando alla fine l’evasione prende corpo si è tirato dietro ventitré compagni; anzi, due compagni (Oldani e Reisebeek) e ventuno nemici che lo marcheranno, al solito, stretto. Sbagliando, però, bersaglio. Perché in vetta alla Colletta uno scatto di Rota si porta dietro Leemreize e appunto Oldani. Sarà lì come specchietto per le allodole, si chiede il resto della compagnia?
Non è che magari noi ci spacchiamo la schiena per rincorrerlo e, così facendo, portiamo VdP in carrozza sul traguardo? A sciogliere il dubbio i più immediati inseguitori ci mettono un po’ troppo, e così, quando Kelderman (che rientrerà in classifica alla grande, dopo la batosta del Blockhaus), Buitrago, Hamilton e Mollema attaccano sul Transasco, ultima salita di giornata, VdP evapora, ma il terzetto ha già acquistato un vantaggio tale da portarlo a giocarsi l’alloro di giornata.
Leemreize, scalatore, sullo stradone di via XX Settembre è tagliato fuori, sicché si discosta per tentare poi l’anticipo. Il più lesto ad accorgersi della manovra è Oldani, che gli prende la ruota e trionfa a braccia alzate sul traguardo.
Tra i big intanto perdura la bonaccia.
Occhio, se continua così, ad Almeida: se nessuno affonda il colpo, potrebbero essere alla fine decisivi i pochi chilometri che mancano a cronometro.
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