Internazionale
Nella Turchia senza giustizia, Ibrahim è morto di protesta
Digiuno Dopo Helin e Mustafa e 323 giorni di sciopero della fame, appena interrotto, se ne va il bassista del marxista Grup Yorum, perseguitato da anni dalla magistratura erdoganizzata. Insieme a giornalisti, deputati, attivisti, sei membri della band inseriti nella lista senza fine dei nemici dello Stato, detenuti o condannati dopo processi senza prove
Il bassista del Grup Yorum, Ibrahim Gokcek, durante lo sciopero della fame durato quasi un anno
Digiuno Dopo Helin e Mustafa e 323 giorni di sciopero della fame, appena interrotto, se ne va il bassista del marxista Grup Yorum, perseguitato da anni dalla magistratura erdoganizzata. Insieme a giornalisti, deputati, attivisti, sei membri della band inseriti nella lista senza fine dei nemici dello Stato, detenuti o condannati dopo processi senza prove
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 maggio 2020
«Sono sul palco, con la cinghia del basso attaccata al collo, quella con le stelle che mi piace di più. Di fronte a me, centinaia di migliaia di persone, con i pugni alzati, cantano “Bella ciao”. La mia mano batte le corde del basso come fosse il migliore del mondo…Mi chiamo Ibrahim Gokcek. Per 15 anni ho suonato il basso nel Grup Yorum». La lettera che Ibrahim ha scritto a fine aprile a L’Humanité è la storia sua, della sua band e della Turchia del presidente Erdogan. Di una battaglia di corpi. Di una lotta impari per libertà e giustizia...