Internazionale
Nelle comunità ribelli, più ricche di dignità
Chiapas A vent’anni dall’insurrezione del 1 gennaio 1994, le «escuelitas» accolgono gli attivisti internazionali
Chiapas, il delegato Zero – Simona Granati
Chiapas A vent’anni dall’insurrezione del 1 gennaio 1994, le «escuelitas» accolgono gli attivisti internazionali
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 2 gennaio 2014
Luis Hernández NavarroMESSICO
Nella comunità Emiliano Zapata, nel caracol Torbellino de Nuestras Palabras, 30 famiglie zapatiste lavorano in forma collettiva. Possiedono in comune una piantagione di caffè, orti e circa 350 capi di bestiame. I suoi abitanti non ricevono aiuti governativi di nessun tipo, ma il loro livello di vita è molto meglio di quello dei villaggi priisti dei dintorni. Nella comunità c’è un piccolo negozio comunale i cui guadagni sono destinati alle opere di cui necessita il villaggio. Lì, come in tutte le altre regioni ribelli, le risorse delle cooperative servono per finanziare opere pubbliche come scuole, ospedali, cliniche, biblioteche o condotte...