Alias Domenica
Nelle sue mani i fatti diventano viscere parlanti
Classici contemporanei Il primo di tre Meridiani dedicato allo scrittore americano preleva otto romanzi compresi fra l’esordio del 1959 con «Goodbye, Columbus» e il 1986, data di pubblicazione della «Controvita», con apparati capillarmente informati: a cura di Elèna Mortara, e con alcune note di Paolo Simonetti
Philip Roth nello studio di Ronald Brooks Kitaj (in piedi), nel 1985. Sul cavalletto, un disegno dell'artista che raffigura lo scrittore
Classici contemporanei Il primo di tre Meridiani dedicato allo scrittore americano preleva otto romanzi compresi fra l’esordio del 1959 con «Goodbye, Columbus» e il 1986, data di pubblicazione della «Controvita», con apparati capillarmente informati: a cura di Elèna Mortara, e con alcune note di Paolo Simonetti
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 22 ottobre 2017
Quando Philip Roth motivò il proprio addio alla scrittura con l’estenuazione che gli era costata la stesura dei suo romanzi, e antepose la fatica alla sua evidente passione, persino accampando una serie di irriproducibili frustrazioni causate dai vanificati sforzi consumati sulle versioni poi abbandonate, fu con incredulo stupore che si valutò, finalmente, lo iato tra la felicità degli esiti cui ci aveva abituato la sua straordinaria vocazione narrativa e il sudore della fronte che quella vocazione aveva implicato. Ma adesso che nel primo dei Meridiani dedicato allo scrittore americano (Philip Roth, Romanzi 1959-1986 , a cura di Elèna Mortara, autrice...