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Niente tagli alla cultura? Parole, parole…

Ri-Mediamo Forse l’attuale compagine «gialloverde» non ha interesse per un incremento della consapevolezza di massa, figlia di istruzione e di diffusione dei saperi. Trionfa l’era della soggezione alla dittatura degli algoritmi su cui si reggono i social. È il momento di rilanciare gli obiettivi della giornata di mobilitazione del 6 ottobre. Contro la macelleria attuata dai governi presieduti da Berlusconi l’iniziativa si fece sentire. E ora?

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 7 novembre 2018
Non ci si crede. Ma la maledizione dei tagli alle attività culturali non finisce mai. Da quelli ruvidi dell’allora ministro Tremonti in poi, con l’eccezione di Franceschini ma pure lui senza una reale strategia alternativa, la linea recessiva è diventata la normalità. La legge di bilancio, ora in discussione in parlamento, conferma la solita storiaccia. Eppure il ministro Bonisoli aveva esternato tutt’altro, al punto che si era alzata nel settore qualche voce di plauso e si diffondeva un certo ottimismo. Insomma, i patetici discorsetti sui «giacimenti» culturali, il Belpaese, il patrimonio artistico «unico al mondo» sono meno delle chiacchiere da...

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