Internazionale
Non bastano gli abbracci a un paese che non si fida più
Israele Dal sollievo iniziale al sapore della propaganda, l’operazione non cancella la protesta delle famiglie. Gli israeliani (e i vertici politici) in attesa del voto amministrativo di fine febbraio
Gli ostaggi Fernando Simon Marman e Luis Har a Ramat Gan – Ap
Israele Dal sollievo iniziale al sapore della propaganda, l’operazione non cancella la protesta delle famiglie. Gli israeliani (e i vertici politici) in attesa del voto amministrativo di fine febbraio
Pubblicato 9 mesi faEdizione del 13 febbraio 2024
Sarah ParenzoTEL AVIV
Ieri mattina gli israeliani si sono svegliati con la prima buona notizia da mesi: la liberazione di altri due ostaggi che hanno potuto far ritorno alle rispettive famiglie dopo oltre quattro mesi di prigionia. Insieme a un po’ di sole la notizia riaccende un barlume di ottimismo nell’inverno più nero della storia del paese e, a quanto si dice, anche il più piovoso dal 1994. Frutto di un’operazione congiunta di esercito e Shin Bet, l’operazione di salvataggio è stata osannata dai media israeliani senza sosta lungo l’intera giornata di lunedì. MA CON IL PASSARE delle ore, quello che sembrava un...