Cultura

Non perdiamo di vista l’animale che è in noi

Non perdiamo di vista l’animale che è in noiLo scrittore e sceneggiatore Guillermo Arriaga

Salone del Libro di Torino Intervista allo scrittore e sceneggiatore messicano Guillermo Arriaga, autore del romanzo «Il selvaggio». «Non tutto è addomesticabile. Siamo frutto di un paradosso che mette la crudeltà accanto alla bellezza, l’aggressività insieme alla tenerezza, la morte vicino alla vita»

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 12 maggio 2018
Due vicende che corrono parallele, tra la metropoli di Città del Messico e le foreste dello Yukon, ma che pongono al lettore la medesima domanda: come non perdere la propria umanità di fronte al dolore, alla morte, al desiderio di vendetta? Guillermo Arriaga si è preso cinque anni, accantonando per il momento il suo lavoro di sceneggiatore – cui si devono Amores perros, 21 grammi e Babel, diretti da Alejandro González Iñárritu, Le tre sepolture di Tommy Lee Jones, e The Burning Plain, che ha scritto e diretto personalmente nel 2008 – per tornare al romanzo con Il selvaggio, traduzione...

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