Internazionale
Non solo Beirut: da nord a sud è ribellione popolare
Libano Nono giorno di piazza. Intimidazioni (senza successo) da Hezbollah, cresce l’apprezzamento verso l’esercito libanese. Nasrallah chiede moderazione ai suoi, ma rifiuta l’ipotesi di un nuovo governo
Protesta contro il governo a Jal al Dib, nord di Beirut – Afp
Libano Nono giorno di piazza. Intimidazioni (senza successo) da Hezbollah, cresce l’apprezzamento verso l’esercito libanese. Nasrallah chiede moderazione ai suoi, ma rifiuta l’ipotesi di un nuovo governo
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 26 ottobre 2019
Una delle caratteristiche più salienti dei nove giorni di mobilitazione del Libano, innescata dalla grave crisi economica e dalla corruzione dilagante, è la sua diffusione nazionale. Per la prima volta in anni Beirut non è l’unico e il primo centro del dissenso: Tripoli si gonfia, la Bekaa ribolle, e il sud, inaspettatamente, contesta. Le immagini in sud in protesta hanno galvanizzato la piazza di Beirut, da dove si sono levati cori di solidarietà sin dal primo giorno. Nel feudo di Hezbollah e Amal, i due partiti sciiti che controllano il meridione sin dalla guerra civile, continua la mobilitazione. Le proteste...