Europa
Non solo Lesbo: l’estrema destra sbarca a Chios e brucia le scorte per i rifugiati
Grecia Intervista a Musli Alievski, il fondatore della onlus nel campo di Vial: «A fronte di una capienza di 1.500 persone, il campo ne ospita oltre 6mila. Qui non ci sono grandi Ong. Non c’è Msf, l’Unhcr non opera direttamente, tutto è amministrato dai militari»
Il magazzino incendiato al campo di Vial sull’isola di Chios in Grecia
Grecia Intervista a Musli Alievski, il fondatore della onlus nel campo di Vial: «A fronte di una capienza di 1.500 persone, il campo ne ospita oltre 6mila. Qui non ci sono grandi Ong. Non c’è Msf, l’Unhcr non opera direttamente, tutto è amministrato dai militari»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 marzo 2020
«Questo è solo l’inizio». A Chios non fanno che ripeterlo dopo l’incendio della scorsa notte. Doveva essere pirotecnico lo sbarco dei neonazisti sull’isola di Chios e così è stato, la notte del 3 marzo, intorno alle due, qualcuno ha appiccato il fuoco al deposito di Stay Human Odv, la Onlus che da aprile 2018 dà servizi e beni di prima necessità ai profughi del campo di Vial. A fronte di una capienza di 1.500 persone, il campo ne ospita oltre 6mila. Quattordici bagni in tutto, 7 per sesso. Come quasi tutti gli hotspot greci, sta in mezzo a un uliveto...