Internazionale
«Ocalan libero, un altro Medio Oriente è possibile»
Kurdistan Intervista a Yilmaz Orkan (Uiki) in vista dei 22 anni dalla cattura del fondatore del Pkk: «Sarebbe una vittoria per i progressisti della regione e condurrebbe a una nuova convivenza tra popoli. La sua prigionia è sintomo dell’autoritarismo, in Turchia ma non solo»
Roma, manifestazione per il rilascio di Abdullah Ocalan e contro Erdogan, durante una visita del presidente turco in Vaticano – Ap
Kurdistan Intervista a Yilmaz Orkan (Uiki) in vista dei 22 anni dalla cattura del fondatore del Pkk: «Sarebbe una vittoria per i progressisti della regione e condurrebbe a una nuova convivenza tra popoli. La sua prigionia è sintomo dell’autoritarismo, in Turchia ma non solo»
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 12 febbraio 2021
Il 15 febbraio 1999 Abdullah Ocalan, leader e fondatore del Pkk, veniva catturato in Kenya dai servizi segreti turchi, dopo mesi trascorsi in Italia senza ottenerne la protezione. Da allora è detenuto nell’isola-prigione di Imrali, in condizione di totale isolamento. Come ogni anno in occasione dell’anniversario della cattura, in Italia e nel mondo movimenti, organizzazioni e singoli si mobilitano per chiederne il rilascio e per fare pressioni sui rispettivi governi affinché intervengano sulla Turchia, membro della Nato e alleato commerciale e politico. Una mobilitazione che va avanti da anni e che nel 2020, nonostante la pandemia, ha visto iniziative virtuali...