Internazionale
Ong chiuse, attivisti in cella. L’Hirak fu speranza, ora c’è solo repressione
Algeria Quattro anni dopo la nascita del movimento per la democrazia, l'atmosfera è soffocante. Il governo ha sciolto anche la storica Lega per i diritti umani. Unica via d'uscita: l’esilio
Febbraio 2021, manifestazione dell’Hirak ad Algeri – Ap/Farouk Batiche
Algeria Quattro anni dopo la nascita del movimento per la democrazia, l'atmosfera è soffocante. Il governo ha sciolto anche la storica Lega per i diritti umani. Unica via d'uscita: l’esilio
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 22 febbraio 2023
A quattro anni dalla prima manifestazione oceanica del 22 febbraio 2019 da parte dell’Hirak, il movimento di protesta che aveva mobilitato centinaia di migliaia di persone per il «cambio del sistema a favore di uno stato libero, democratico e non militare», il clima politico si è oscurato in Algeria, mentre il regime intensifica la sua caccia agli ultimi nuclei della protesta. Di fronte a questa progressiva repressione, gli attivisti hanno optato per l’esilio, fuggono in massa da un’Algeria in cui atmosfera è diventata sempre più «irrespirabile». «Non ho mai voluto lasciare l’Algeria. Questo è il mio paese, la mia terra,...