Lavoro

Operai «esagerati» alla Fiat

Operai «esagerati» alla FiatRoma, in piazza a sostegno della protesta dei cinque licenziati e mai reintegrati, nonostante la sentenza d’Appello – Patrizia Cortellessa

Intervista Parla Mimmo Mignano, uno dei cinque lavoratori licenziati nel 2014 dalla Fiat per aver messo in scena con un fantoccio il suicidio dell’ad. Marchionne, dopo che due operai cassintegrati si erano tolti la vita. «La Fca prima ci ha tenuto nel reparto confino di Nola, poi ha fatto di tutto per tenerci fuori e ora vuole continuare a farlo. È discriminazione. Spero che i giudici lo capiranno»

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 13 marzo 2018
Il 5 giugno 2014, cinque operai vennero licenziati dalla Fiat per aver protestato davanti al reparto logistico di Nola – succursale dello stabilimento di Pomigliano D’Arco – mettendo in scena, con un fantoccio, il suicidio dell’amministratore delegato Sergio Marchionne. Una protesta che seguiva il funerale di Maria Baratto, cassintegrata come loro, che pochi giorni prima si era tolta la vita squarciandosi il ventre con un coltello. «Non si può continuare a vivere per anni – aveva scritto – sul ciglio del burrone dei licenziamenti». Pochi mesi prima si era tolto la vita impiccandosi anche Pino De Crescenzo. Sui licenziamenti il...

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