Internazionale

Ortega si piega, ma tace sulla repressione

Ortega si piega, ma tace sulla repressioneManagua, 22 aprile, negozi sotto sorveglianza dopo i saccheggi dei giorni precedenti – Afp

Nicaragua Dopo l'ondata di proteste in cui sono morte oltre 25 persone il presidente ritira la contestata riforma delle pensioni. Secondo le forze filo-sandiniste c'è un piano delle destre e degli Usa preoccupati per la costruzione del Grande Canale interoceanico affidata ai cinesi

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 24 aprile 2018
Non basterà il ritiro della riforma del sistema previdenziale, annunciato domenica dal presidente Ortega dopo l’ondata di proteste in cui sono morte oltre 25 persone, a placare la tensione nel Paese. Dal controverso contenuto della riforma, a cui il governo aveva messo mano nel tentativo di evitare la bancarotta dell’Istituto per la previdenza sociale, imponendo una tassa del 5% sulle pensioni e un aumento dei contributi per lavoratori e datori di lavoro, le polemiche si spostano ora sulla pesante repressione dei manifestanti, in gran parte studenti universitari, a detta del presidente infiltrati da gruppi criminali e manipolati da una minoranza...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi