Italia
Palazzina Liberty e non solo, Milano piange il suo giullare
L’addio della sua città Lutto cittadino. Da questa mattina e fino a domani la camera ardente al Teatro Strehler. «Si è battuto contro l’affermazione secondo cui la cultura dominante è quella della classe dominante. I suoi lavori nascono dalla cultura popolare per essere restituiti al popolo».
Dario Fo in un comizio degli anni '70 – Lapresse
L’addio della sua città Lutto cittadino. Da questa mattina e fino a domani la camera ardente al Teatro Strehler. «Si è battuto contro l’affermazione secondo cui la cultura dominante è quella della classe dominante. I suoi lavori nascono dalla cultura popolare per essere restituiti al popolo».
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 14 ottobre 2016
Luca FazioMILANO
Sarà lutto cittadino. Questa volta niente di più lontano dalla solita formula di rito che lascia indifferenti: Dario Fo non c’è più. Se n’è andato ieri mattina a 90 anni in una stanza dell’ospedale Luigi Sacco di Milano dove era ricoverato da qualche giorno in seguito a complicazioni polmonari. Lucido fino all’ultimo. Dicono i medici che prima di morire cantava una strana canzone e che ogni giorno si faceva leggere i giornali per essere sul pezzo. Si informava, a Dario Fo tutti continuavano a chiedere di tutto. Il figlio Jacopo ha fatto riferimento al «gran finale» di suo padre, non...