Palestinesi cacciati, riservisti partiti: l’economia è congelata
Negozi chiusi a Tel Aviv – Ap
Internazionale

Palestinesi cacciati, riservisti partiti: l’economia è congelata

Tel Aviv Edilizia e agricoltura quasi ferme, turisti fuggiti. E il governo non ha ancora previsto aiuti

Pubblicato circa un anno faEdizione del 3 novembre 2023
Chiara CruciatiINVIATA A TEL AVIV
In piazza Hazafon Hachadash a Tel Aviv i negozi sono aperti, ma i clienti non ci sono. Commesse e commessi restano seduti, giocherellano con il telefono. «Non c’è molta voglia di fare spese, di comprare vestiti o uscire la sera», dice Gur, proprietario dell’Olive Cafè in via Bograshov, a qualche passo dal mare. «Tanti bar e ristoranti sono chiusi. È una combinazione di cose: la gente non è dell’umore di divertirsi e preferisce risparmiare per il futuro. Non sappiamo cosa accadrà. E poi mancano i lavoratori». Partiti come riservisti dell’esercito, 350mila israeliani – molti studenti che avevano impieghi a ore...

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