Visioni
Pene d’amor perdute, i tormenti di Sylvia in un balletto mitologico
A teatro Alla Scala il nuovo allestimento dell'opera di Léo Delibes, tratto dalla favola pastorale «Aminta» di Torquato Tasso
Martina Arduino e Nicola Del Freo – foto Brescia & Amisano/La Scala
A teatro Alla Scala il nuovo allestimento dell'opera di Léo Delibes, tratto dalla favola pastorale «Aminta» di Torquato Tasso
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 14 maggio 2022
Francesca PedroniMILANO
La partitura di Léo Delibes che incantò Ciaikovsky, la coreografia di Manuel Legris che attualizza con radiosa brillantezza la tecnica classico-accademica: è tornato in scena al Teatro alla Scala Sylvia, balletto mitologico tratto dalla favola pastorale Aminta di Torquato Tasso, spettacolo che inaugurò nel dicembre del 2019 la stagione di balletto, penultimo titolo prima dello scoppio della pandemia. Fu la prima volta di Legris con il Corpo di Ballo della Scala: un anno dopo sarebbe diventato loro direttore. Allora piacque il dinamismo e la musicalità della versione di Legris, nata con il Wiener Staatsballett, l’Orchestra scaligera era guidata come oggi...