Internazionale
Per il Libano voto spartiacque tra fame e allerta massima
Medio Oriente Hezbollah conta su una base sicura, la partita vera si gioca sui fronti cristiano e sunnita. Attesa una bassa affluenza. I partiti nati dalla rivolta si dividono: difficile un buon risultato
Le forze dell’esercito libanese nelle strade di Beirut in vista delle elezioni di oggi – Ap/Bilal Hussein
Medio Oriente Hezbollah conta su una base sicura, la partita vera si gioca sui fronti cristiano e sunnita. Attesa una bassa affluenza. I partiti nati dalla rivolta si dividono: difficile un buon risultato
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 15 maggio 2022
Pasquale PorcielloBEIRUT
Le elezioni di oggi segnano certamente uno spartiacque nella storia recente libanese. Non perché il sistema multicentrico di potere corrotto e nepotista verrà rivoluzionato – anzi, la crisi economica più massiccia che il paese abbia mai affrontato l’ha paradossalmente rafforzato, esasperando i bisogni e il circolo vizioso di scambi di favori – ma perché gli equilibri di potere che hanno regolato il Libano finora paiono destinati a cambiare. IL LIBANO è una repubblica parlamentare unicamerale. Il parlamento viene eletto secondo una ratio confessionale: una metà deve essere cristiana, l’altra musulmana, il presidente un cristiano maronita, il primo ministro un sunnita...