Lavoro
Per la classe operaia iniziava la lunga marcia dei diritti
La sfida nel sindacato Il ridimensionamento dello Statuto ha provocato solo danni e nessun vantaggio per le imprese. Oggi, anche con la grave crisi per la pandemia globale, emerge il grande tema di un «nuovo Statuto del nuovo lavoro»
Operai al lavoro durante il lockdown nella sede di Alstom Transport, Sesto San Giovanni – lapresse
La sfida nel sindacato Il ridimensionamento dello Statuto ha provocato solo danni e nessun vantaggio per le imprese. Oggi, anche con la grave crisi per la pandemia globale, emerge il grande tema di un «nuovo Statuto del nuovo lavoro»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 20 maggio 2020
La prima proposta di uno «statuto dei diritti dei lavoratori» la fece Giuseppe Di Vittorio al III congresso della Cgil a Napoli nel 1952, proposta figlia del Piano del Lavoro lanciato nel II congresso del 1949 a Genova. Di Vittorio sapeva benissimo che era necessario tenere assieme la crescita economica e le garanzie per chi la doveva attuare. Passarono 18 anni prima che l’intuizione prendesse corpo, diventasse realtà e venisse votato dal parlamento. Un arco di tempo lungo durante il quale l’economia italiana crebbe con grande rapidità e tante contraddizioni in una situazione in cui lo stato era proprietario di...