Per la liberazione di Boris Kagarlitsky
La notizia dell’arresto del sociologo marxista Boris Kagarlirsky in Russia conferma che la guerra non fa altro che restringere gli spazi democratici e favorire la deriva autoritaria. Kagarlitsky era stato già schedato come «agente straniero» nel 2022 sulla base della normativa repressiva. In realtà Kagarlitsky è una delle voci più autorevoli di opposizione a Putin come precedentemente a Eltsin e in generale all’oligarchia che si è arricchita dopo la restaurazione del capitalismo in Russia.
Non è la prima volta che viene arrestato e perseguito penalmente. L’ultima volta è stato arrestato nel 2021 – mentre si recava all’università per tenere una lezione su Marx – per aver incitato a protestare contro i brogli elettorali. Viene ora accusato di sostenere e/o giustificare il terrorismo ma in realtà viene perseguito perché fin dall’inizio si è schierato contro la guerra decisa da Putin. In passato era stato criticato anche dai nazionalisti ucraini per aver definito come spontanea e conseguenza di Euromaidan la rivolta popolare che portò alla nascita delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
Chi legge da anni libri e articoli di Kagarlitsky, che è stato anche collaboratore de il manifesto, sa che l’accusa di terrorismo non ha fondamento: Kagarlitsky ha lavorato in questi anni per unire le forze di opposizione di sinistra e negli ultimi mesi ha più volte denunciato l’escalation repressiva in Russia. Kagarlitsky è direttore della rivista online Rabkor che non gode dell’attenzione che i media occidentali dedicano ad altri oppositori perché critica il putinismo da un punto di vista marxista e anticapitalista. Chi come noi si batte per una soluzione di pace non può che essere solidale con compagni come Boris Kagarlitsky che si oppongono alla guerra. Chiediamo l’immediata liberazione di Boris Kagarlitsky.
Per adesioni: maurizioacerbo@gmail.com
Primi firmatari:
Maurizio Acerbo
Eleonora Forenza
Checchino Antonini
Pier Giorgio Ardeni
Nadia Alba Agustoni
Francesco Barbetta
Roberto Barbieri
Franco Berardi
Paolo Berdini
Marco Bersani
Fausto Bertinotti
Paolo Bertolozzi
Piero Bevilacqua
Marialuisa Boccia
Raffaella Bolini
Emiliano Brancaccio
Maurizio Brotini, CGIL Toscana
Lucio Brunetti
Anna Camposampiero
Eleonora Cappuccilli
Carmelo Caravella
Davide Cavaglieri
Franco Cavalli
Riccardo Cavallo
Antonio Cecere
Elena Coccia
Marta Collot
Marco Consolo
Giorgio Cremaschi
Pietro D’Amore, editore Castelvecchi
Angelo d’Orsi
Guglielmo Forges Davanzati
Massimo De Angelis
Claudio De Fiores
Luigi de Magistris
Donatella Di Cesare
Tommaso Di Francesco
Rita Di Leo
Italo Di Sabato
Luisa Diodati
Ida Dominijanni
Paolo Favilli
Francesca Fornario
Andrea Fumagalli
Simone Furzi
Haidi Gaggio Giuliani
Mattia Galati
Domenico Gallo
Lucio Gentili
Alessandro Gentilini
Alfonso Gianni
Dino Greco
Paola Guazzo
Angelo Guggiari
Augusto Illuminati
Emanuele Leonardi, Potere al Popolo, Parma
Guido Liguori
Mauro Mascia, sociologo
Ramon Mantovani
Aniello Margiotta, peacelink
Gianni Melilla
Maria Grazia Meriggi
Sandro Mezzadra
Alessandro Montebugnoli
Roberto Morea
Vittorio Morfino
Cristina Morini
Roberto Musacchio
Pasqualina Napoletano
Alfonso Navarra
Pasqualina Napoletano
Toni Negri
Alberto Olivetti
Daniela Padoan
Elio Pagani
Luigi Parisi
Donato Perreca
Rosangela Pesenti
Stefano Proietti
Giuseppe Ranieri
Laura Ronchetti
Maurizio Ricciardi
Paola Rudan
Antonio Ruggieri
Giovanni Russo Spena
Giovanni Savino
Alessandro Simoncini
Luisa Simonutti
Alessandro Stella
Michele Surdi
Giuseppe Tadolini
Alessandro Turetta
Stefania Tuzi
Guido Viale
Stefano Vinti
Alberto Ziparo
Cesare Antetomaso
Luciana Castellina
Alfio Nicotra
Giuliano Giovannini
Fabio De Leonardis
Monica Panigati
Valentina Ripa
Piero Valleise
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