Per la liberazione di Boris Kagarlitsky
Appelli

Per la liberazione di Boris Kagarlitsky

Russia Il sociologo marxista già schedato come «agente straniero» nel 2022 è stato arrestato con l'accusa di terrorismo
Pubblicato più di un anno faEdizione del 27 luglio 2023

La notizia dell’arresto del sociologo marxista Boris Kagarlirsky in Russia conferma che la guerra non fa altro che restringere gli spazi democratici e favorire la deriva autoritaria. Kagarlitsky era stato già schedato come «agente straniero» nel 2022 sulla base della normativa repressiva. In realtà Kagarlitsky è una delle voci più autorevoli di opposizione a Putin come precedentemente a Eltsin e in generale all’oligarchia che si è arricchita dopo la restaurazione del capitalismo in Russia.

Non è la prima volta che viene arrestato e perseguito penalmente. L’ultima volta è stato arrestato nel 2021 – mentre si recava all’università per tenere una lezione su Marx – per aver incitato a protestare contro i brogli elettorali. Viene ora accusato di sostenere e/o giustificare il terrorismo ma in realtà viene perseguito perché fin dall’inizio si è schierato contro la guerra decisa da Putin. In passato era stato criticato anche dai nazionalisti ucraini per aver definito come spontanea e conseguenza di Euromaidan la rivolta popolare che portò alla nascita delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.

Chi legge da anni libri e articoli di Kagarlitsky, che è stato anche collaboratore de il manifesto, sa che l’accusa di terrorismo non ha fondamento: Kagarlitsky ha lavorato in questi anni per unire le forze di opposizione di sinistra e negli ultimi mesi ha più volte denunciato l’escalation repressiva in Russia. Kagarlitsky è direttore della rivista online Rabkor che non gode dell’attenzione che i media occidentali dedicano ad altri oppositori perché critica il putinismo da un punto di vista marxista e anticapitalista. Chi come noi si batte per una soluzione di pace non può che essere solidale con compagni come Boris Kagarlitsky che si oppongono alla guerra. Chiediamo l’immediata liberazione di Boris Kagarlitsky.

Per adesioni: maurizioacerbo@gmail.com

Primi firmatari:

Maurizio Acerbo

Eleonora Forenza

Checchino Antonini

Pier Giorgio Ardeni

Nadia Alba Agustoni

Francesco Barbetta

Roberto Barbieri

Franco Berardi

Paolo Berdini

Marco Bersani

Fausto Bertinotti

Paolo Bertolozzi

Piero Bevilacqua

Marialuisa Boccia

Raffaella Bolini

Emiliano Brancaccio

Maurizio Brotini, CGIL Toscana

Lucio Brunetti

Anna Camposampiero

Eleonora Cappuccilli

Carmelo Caravella

Davide Cavaglieri

Franco Cavalli

Riccardo Cavallo

Antonio Cecere

Elena Coccia

Marta Collot

Marco Consolo

Giorgio Cremaschi

Pietro D’Amore, editore Castelvecchi

Angelo d’Orsi

Guglielmo Forges Davanzati

Massimo De Angelis

Claudio De Fiores

Luigi de Magistris

Donatella Di Cesare

Tommaso Di Francesco

Rita Di Leo

Italo Di Sabato

Luisa Diodati

Ida Dominijanni

Paolo Favilli

Francesca Fornario

Andrea Fumagalli

Simone Furzi

Haidi Gaggio Giuliani

Mattia Galati

Domenico Gallo

Lucio Gentili

Alessandro Gentilini

Alfonso Gianni

Dino Greco

Paola Guazzo

Angelo Guggiari

Augusto Illuminati

Emanuele Leonardi, Potere al Popolo, Parma

Guido Liguori

Mauro Mascia, sociologo

Ramon Mantovani

Aniello Margiotta, peacelink

Gianni Melilla

Maria Grazia Meriggi

Sandro Mezzadra

Alessandro Montebugnoli

Roberto Morea

Vittorio Morfino

Cristina Morini

Roberto Musacchio

Pasqualina Napoletano

Alfonso Navarra

Pasqualina Napoletano

Toni Negri

Alberto Olivetti

Daniela Padoan

Elio Pagani

Luigi Parisi

Donato Perreca

Rosangela Pesenti

Stefano Proietti

Giuseppe Ranieri

Laura Ronchetti

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Giuliano Giovannini

Fabio De Leonardis

Monica Panigati

Valentina Ripa

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