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Per un diritto internazionale dell’ospitalità
La proposta L’ecatombe quotidiana nel Mediterraneo impone una rifondazione delle norme pari alla portata dei grandi proclami del dopo guerra. Non sono una classe né una razza, la condizione degli erranti rappresenta la mancanza di diritti che bisogna colmare perché ci sia finalmente uguaglianza nell’umanità
Migranti salvati dalla Guardia costiera vengono portati a Pozzallo – Lapresse
La proposta L’ecatombe quotidiana nel Mediterraneo impone una rifondazione delle norme pari alla portata dei grandi proclami del dopo guerra. Non sono una classe né una razza, la condizione degli erranti rappresenta la mancanza di diritti che bisogna colmare perché ci sia finalmente uguaglianza nell’umanità
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 12 agosto 2018
Nel Mediterraneo la situazione è sempre più tesa. Un’ecatombe quotidiana, in parte dissimulata. Stati che, per parte loro, istituiscono o tollerano pratiche di eliminazione che la storia giudicherà senza dubbio come criminali. Contemporaneamente, hanno luogo iniziative che incarnano lo sforzo di solidarietà della «società civile»: città-rifugio, «passeurs d’umanità», navi di salvataggio troppo sovente costrette alla guerriglia contro l’ostilità dei poteri pubblici. Questa situazione esiste anche in altre parti del mondo. Ma per noi, cittadini europei, riveste un significato e ha un’urgenza speciale. Richiede una rifondazione del diritto internazionale, orientato verso il riconoscimento dell’ospitalità come «diritto fondamentale» che imponga agli stati...