Piantedosi, ovvero gli esseri umani come «carichi residuali»
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Piantedosi, ovvero gli esseri umani come «carichi residuali»

Riflessioni All’attenzione del ministro degli Interni: «Lei qualifica l’uomo come un peso. Lo riduce (lo candida?) a salma. Non è nuovo. Ma le parole sono pietre, ammoniva Carlo Levi»

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 9 novembre 2022
Peso novanta chili, sono alto un metro e ottantaquattro, dove mi stiva, all’occasione, signor ministro? Le rivolgo questa domanda nell’illusione d’avere il diritto di sapere dove andrò a finire. Ossia cosa mi aspetta ora che sono affidato alle sue mani. Non ho avuto una qualche contezza di lei prima d’ora, e me ne scuso. Ho imparato da alcune settimane il suo nome. Ho visto il suo volto in un notiziario televisivo. I suoi occhi non mi sono piaciuti. E nemmeno le sue labbra, mentre proferiva secco due parole: «carico residuale». Due parole che le son sembrate adeguate a dar conto...

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