Internazionale
Picchiati e affamati, il racconto dei lavoratori rispediti a Gaza
Palestina Detenuti dal 7 ottobre, per il ministro Gallant erano "combattenti illegali". A centinaia hanno camminato per sei km per tornare a casa: «Il mondo ci ha tradito». Di tutti gli altri non si hanno notizie
I lavoratori palestinesi rientrati a Gaza – Ap/Mohammed Talatene
Palestina Detenuti dal 7 ottobre, per il ministro Gallant erano "combattenti illegali". A centinaia hanno camminato per sei km per tornare a casa: «Il mondo ci ha tradito». Di tutti gli altri non si hanno notizie
Pubblicato circa un anno faEdizione del 5 novembre 2023
«Combattenti illegali», così l’8 ottobre il ministro della difesa israeliano Gallant aveva definito i palestinesi di Gaza con un permesso di lavoro in Israele. Circa 18.500 persone che negli ultimi anni erano state autorizzate a uscire dalla Striscia per lavorare nei cantieri e nei campi israeliani. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre e l’uccisione di 1.400 israeliani, civili e militari, il governo israeliano ha cancellato tutti i permessi e ha iniziato a cercarli. Quattromila di loro sono stati caricati sugli autobus e trasferiti in Cisgiordania, accolti dalle comunità palestinesi nelle case e i centri culturali. COSA FARNE di loro...