Internazionale
Piovono bombe sui civili e sul dialogo. La tregua non c’è
In trappola Flop del vertice "turco" tra Lavrov e Kuleba nel giorno dello sdegno per il raid sull’ospedale pediatrico (tre morti, c’è anche una bimba). Corridoi umanitari impraticabili, Mariupol stremata sotterra le vittime nelle fosse comuni
L’incontro di Antalya, al centro Mevlut Cavusoglu, a sinistra Sergey Lavrov, a destra Dmytro Kuleba – Ap
In trappola Flop del vertice "turco" tra Lavrov e Kuleba nel giorno dello sdegno per il raid sull’ospedale pediatrico (tre morti, c’è anche una bimba). Corridoi umanitari impraticabili, Mariupol stremata sotterra le vittime nelle fosse comuni
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 11 marzo 2022
- Si è concluso il faccia a faccia tra i due ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Lavrov e Kuleba, officiato ieri dalla Turchia di Erdogan. È stato il primo confronto a così alti livelli istituzionali dall'inizio dell'invasione.
- Nelle dichiarazioni successive al negoziato le posizioni di Russia e Ucraina restano sul terreno della reciproca recriminazione, con versioni diametralmente opposti rispetto al bombardamento dell'ospedale pediatrico di Mariupol. Zelenskyy ha incassato nuovi piani di sostegno economico e militare da parte di Usa e Ue e ulteriori sanzioni per la Russia.
- Indiscrezioni riportano il viaggio a Mosca, a scopi di mediazione, di Gerhard Schröder. L'ex cancelliere tedesco oggi ai vertici del gigante petrolifero russo Rosneft, via Gazprom, incarna un'ennesima esigua speranza per i negoziati. Cresce intanto il numero delle vittime civili.
Nessun progresso sostanziale, niente cessate il fuoco, solo vaghe intese sul fronte umanitario e la volontà almeno di proseguire il dialogo, malgrado gli scetticismi incrociati. È tutto qui l’esito del faccia a faccia tra i due ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Lavrov e Kuleba, officiato ieri dalla Turchia di Erdogan – presente il ministro Cavusoglu – a Antalya. Un tavolo atteso, non essendoci stati confronti diretti a un così alto livello dall’inizio dell’invasione, sul quale certo aleggiavano gli strascichi sdegnati delle bombe sull’ospedale pediatrico di Mariupol del giorno prima. IL BILANCIO di 17 feriti aggiornato ieri dalle autorità...