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Più poveri e senza diritti, le macerie del lavoro in Iraq

Più poveri e senza diritti, le macerie del lavoro in Iraq – Ap - LaPresse

#mediorientexpress Sindacati troppo deboli, l’unica è scioperare. Ma chi lo fa viene accusato di terrorismo. I bambini sfruttati sono la norma. E la pandemia produce altri due milioni di disoccupati

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 29 maggio 2021
Chiara CruciatiInviata a Baghdad
Basta andare ad al-Nidhal street per vedere i bambini lavorare. Fanno i meccanici, lavano le auto, vendono chincaglierie per le strade del centro di Baghdad, non nei sobborghi o nelle “città nella città”, come Sadr City, due milioni di abitanti stimati. Eppure è lontano il tempo della fondazione di quartieri come quello, i quartieri destinati ai poveri. NEL 1959, QUANDO NACQUE, non si chiamava nemmeno così: era al-Thawra City (rivoluzione, a memoria di quella dell’anno prima), vent’anni dopo Saddam Hussein fece costruire case popolari e prese il nome del raìs. Sadr City è venuto dopo l’invasione americana del 2003 e...

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