Visioni
Poche sorprese in un palmarès salvato da «Roma»
Venezia 75 Il Leone d’oro va ad Alfonso Cuaròn, fuori dal podio gli italiani e miglior regia a Audiard. La giuria mostra di preferire un cinema «ordinario» che poco interroga la propria sostanza, lontano da qualsiasi sentimento di contemporaneità
Venezia 75 Il Leone d’oro va ad Alfonso Cuaròn, fuori dal podio gli italiani e miglior regia a Audiard. La giuria mostra di preferire un cinema «ordinario» che poco interroga la propria sostanza, lontano da qualsiasi sentimento di contemporaneità
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 9 settembre 2018
Cristina PiccinoVENEZIA
Non è stata una giuria «sorprendente» quella guidata da Guillermo del Toro, dal cui sguardo fantastico sul mondo ci si sarebbe aspettata una maggiore eccentricità, o il gusto di scommettere su film meno consensuali, come Vox Lux di Brady Corbet o Suspiria di Luca Guadagnino, entrambi sorretti da magnifiche attrici col piacere del rischio, nel primo Natalie Portman e nel secondo la coppia sulfurea Tilda Swinton/Dakota Johnson. O ancora Capri-Revolution di Mario Martone, cinema italiano di raffinatezza eccentrica come di rado accade di vedere nei grandi festival. Poi, certo, attori come Willem Dafoe sono magnifici e la sua Coppa premia...