Lavoro

«Poste, non ci puoi cestinare così»

«Poste, non ci puoi cestinare così»Operatrici di Uptime vestite da fantasmi durante una manifestazione sotto il palazzo centrale delle Poste a Roma

I 100 di Uptime Rispondono da 15 anni per conto del gruppo guidato da Francesco Caio: cambia l'appalto e perdono il lavoro. Tutto è partito da una esternalizzazione: ma ora la commessa passa ad altre imprese, a prezzi stracciati. Per sensibilizzare l'azienda e i suoi clienti, gli operatori e le operatrici del call center si sono vestiti da fantasmi, poi hanno donato il sangue all'Avis: «Meglio darlo a chi ne ha bisogno che regalarlo a chi ci vuole gettare in mezzo a una strada»

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 4 febbraio 2016
L’ultima manifestazione l’hanno fatta nel pulmino dell’Avis: hanno donato il sangue, «meglio darlo a chi ha bisogno che alle Poste». Ma prima erano stati fantasmi: si erano vestiti con il lenzuolo, e giù sotto le finestre di Francesco Caio, amministratore delegato del colosso delle spedizioni, per dire «esistiamo anche noi: siamo vivi e vegeti e non ci farete morire così». I 100 operatori di Uptime, call center che risponde per Poste e Sda, stanno facendo di tutto per sensibilizzare l’opinione pubblica e salvare i propri posti. Ma hanno il tempo contato. «Quattro mesi per far cambiare idea a Poste, che...

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