Internazionale
Precari e traumatizzati, i giovani del Libano alla deriva
Ground zero I protagonisti della mobilitazione popolare (che compie un anno) sono ostaggio del ricatto della crisi economica e del senso di colpa per essere sopravvissuti all’esplosione del 4 agosto al porto di Beirut. E sognano l'estero
Palloncini bianchi con i nomi delle vittime dell’esplosione del 4 agosto al porto di Beirut foto Ap – Ap
Ground zero I protagonisti della mobilitazione popolare (che compie un anno) sono ostaggio del ricatto della crisi economica e del senso di colpa per essere sopravvissuti all’esplosione del 4 agosto al porto di Beirut. E sognano l'estero
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 15 ottobre 2020
Pasquale PorcielloBEIRUT
In quale abisso sia sprofondato il Libano nell’ultimo anno è ormai sotto gli occhi di tutti. Il 17 ottobre scorso un rigurgito per l’ennesima presa in giro – una tassa su Whatsapp – ha rovesciato nelle strade milioni di persone contro l’intera classe politica corrotta, al potere da sempre. Poi in breve: novembre, dimissioni dell’allora premier Hariri; gennaio, lo sostituisce Diab che si dimette dopo l’esplosione al porto il 4 agosto (200 morti, 7mila feriti, Beirut devastata); fine agosto, accordo su Adib premier che non riesce a formare il governo e tempo 20 giorni rinuncia all’incarico. Ora nuove consultazioni e...