Internazionale
Prigozhin a Minsk. Putin «scioglie» il gruppo Wagner
Tarallucci e vodka Lukashenko accoglie il leader dei mercenari («Abbiamo fermato la guerra civile. Altrimenti il risultato sarebbe stato il caos»), il presidente russo fa il suo nome per la prima volta mentre spartisce i suoi uomini. Sembra che non ci saranno procedimenti penali neanche contro i capi della rivolta. Il clima resta teso
Il presidente russo Putin, ieri a Mosca, durante un discorso pubblico – Ap/Sergei Guneyev
Tarallucci e vodka Lukashenko accoglie il leader dei mercenari («Abbiamo fermato la guerra civile. Altrimenti il risultato sarebbe stato il caos»), il presidente russo fa il suo nome per la prima volta mentre spartisce i suoi uomini. Sembra che non ci saranno procedimenti penali neanche contro i capi della rivolta. Il clima resta teso
Pubblicato più di un anno faEdizione del 28 giugno 2023
Il terzo giorno del dopo-torbidi wagneriti è stato dominato dalla figura di Alexander Lukashenko. Emerso sabato come deus ex machina a togliere le castagne dal fuoco per Putin, Batka (“papà” come viene chiamato fra l’affettuoso e l’ironico da seguaci ed avversari) ha condotto un lungo briefing per i suoi generali dove ha rivelato i retroscena della crisi. Lukashenko si è assegnato il ruolo di pacificatore. Di fronte al suo collega che voleva ricorrere subito alla forza («bisogna farli fuori»), Lukashenko avrebbe suggerito a Putin di non prendere decisioni affrettate per mettersi subito in contatto con Prigozhin. Negoziando fra le bestemmie...