Internazionale
Prigozhin, la parabola di un’ambizione è quella della Russia
Russia Dalla colonia penale alla San Pietroburgo dell’élite, da leader dei massacri a «morto che cammina». «Era un uomo di talento dal destino difficile», le parole sibilline del leader di Mosca
Una corona di fiori al memorial informale davanti al Wagner Centre di San Pietroburgo – Ap
Russia Dalla colonia penale alla San Pietroburgo dell’élite, da leader dei massacri a «morto che cammina». «Era un uomo di talento dal destino difficile», le parole sibilline del leader di Mosca
Pubblicato più di un anno faEdizione del 25 agosto 2023
Ai russi all’inizio non era chiaro neanche come chiamarsi a vicenda. «Dorogie rossiyane!», «cari rossiani!», diceva Boris Eltsin nei primi discorsi ai cittadini di una federazione costruita in pochi mesi sulle rovine sovietiche, terra di granai e di galere con 150 milioni di anime e duecento gruppi etnici diversi. Un termine politico e politicamente corretto, lontano da russkie, decisamente più popolare ma usato per definire in modo esclusivo origini e radici. Insomma, da una parte il sangue e dall’altra l’anima, avrebbe detto il grande rivale di Eltsin, il leader comunista Gennadij Zijuganov, che di sé all’epoca scriveva senza giri di...