Rainer Fetting, "Il muro di Berlino", 1977
Alias Domenica
Prima e dopo il Muro degli equivoci
Ci sono luoghi, scriveva Walter Benjamin nel suo colossale frammento su Parigi, capitale del XIX secolo, la cui esistenza invisibile rimanda al passato-presente della città, contribuendo a quella simultaneità di […]
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 12 novembre 2017
Ci sono luoghi, scriveva Walter Benjamin nel suo colossale frammento su Parigi, capitale del XIX secolo, la cui esistenza invisibile rimanda al passato-presente della città, contribuendo a quella simultaneità di storie – trascorse, oniriche o mitiche – che compongono nel loro insieme l’identità segreta delle metropoli. Anche per questo il XXI secolo europeo ha eletto Berlino a specchio di se stesso e della sintesi inconclusa del proprio presente; e trent’anni dopo la sua scomparsa vede ancora nel Muro il più significativo dei suoi passages: è come se quello sbarramento fra est e ovest attraversi ancora la città e debba seguitare...