Internazionale

La prima stretta di mano c’è. Ma Putin insiste: «Indietro non si torna»

La prima stretta di mano c’è. Ma Putin insiste: «Indietro non si torna»Le due delegazioni al tavolo dei negoziati in Bielorussia Sul lato sinistro gli ucraini: in primo piano il ministro della Difesa Oleksii Reznikov (capo delegazione), accanto David Arakhamia, leader del partito di Zelensky, e Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino (fuori dall’inquadratura il viceministro degli Esteri Mykola Tochytskyi). Sul lato destro i russi: in primo piano il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko, poi il viceministro della Difesa Alexander Fomin, Vladimir Medinsky, consigliere di Putin e capo delegazione, Leonid Slutsky, presidente della commissione esteri della Duma e Boris Gryzlov, ambasciatore russo in Bielorussia – Ap

Il corridoio della paura Positivo secondo round di colloqui tra russi e ucraini, con l’intesa su un cessate il fuoco che garantisca una via di fuga sicura ai civili. Zelensky torna a chiedere la no-fly zone sull’Ucraina. Il "niet" della Casa bianca: «Sarebbe guerra mondiale»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 4 marzo 2022
«Risultati sperati» da parte ucraina, mentre Mosca parla di «sostanziali progressi». Il sì ai corridoi umanitari e a un cessate il fuoco collegato all’evacuazione dei civili è il frutto più apprezzabile del secondo round di colloqui a cui le due delegazioni hanno dato vita ieri nella foresta della riserva naturale di Belovezhskaya Pushcha, in Bielorussia. Insieme alla non secondaria prospettiva, sancita persino con una stretta di mano, di implementare questi primi spiragli in una terza tornata di negoziati. LA SELVA OSCURA in cui si trovano le due parti anche alla luce di questi progressi sta tutta negli altri progressi, altrettanto...
Errata Corrige

Intesa sui corridoi umanitari. Putin: «Distruggeremo l’anti-Russia dell’Occidente». Zelensky: «Parliamoci». Sirene d’allarme a Kiev. A Kharkiv colpite tre scuole, Odessa teme un attacco dal mare, a Kherson il sindaco negozia la resa. Si teme per le centrali nucleari, appello Aiea a Mosca. E la Corte dell’Aja apre un procedimento ma verso tutte le parti e dal 2013. Biden contrario alla no-fly zone: «Sarebbe la guerra mondiale»

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