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Primo Moroni, il metodo politico di fare rete
Primo Moroni Gli anni Settanta sono anche per lui un decennio di militanza politica di base, coordinamenti di piccole case editrici, di riviste
Primo Moroni
Primo Moroni Gli anni Settanta sono anche per lui un decennio di militanza politica di base, coordinamenti di piccole case editrici, di riviste
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 31 marzo 2018
C’è un’espressione criptica che è circolata con insistenza nel variegato arcipelago della controcultura . È «fare rete». L’intellettuale, il militante, l’antropologo critico della modernità che meglio l’ha incarnata è Primo Moroni. Sapeva fare rete sin dagli anni ’60, quando militante del Partito comunista italiano era diventato una figura rilevante nell’industria culturale milanese. Primo sapeva mettere in relazione esperienze culturali tra loro diversissime, spesso indifferenti l’una con le altre. Sapeva infatti trovare i punti di congiunzione, lavorando affinché funzionasse quell’indispensabile lavoro di «traduzione» affinché una esperienza potesse essere raccontata, illustrata, comunicata a chi non la conosceva. Con una particolarità che è...