Internazionale
Punjab-Italia, senza ritorno
Lazio Si è suicidato sabato scorso a Sabaudia Joban Singh, bracciante indiano di 25 anni impiegato in condizioni di grave sfruttamento nell’Agro pontino. È il tredicesimo negli ultimi tre anni. Minacce e nessun supporto politico per le associazioni locali di sostegno ai migranti
Braccianti nell'Agro Pontino – Andrea Sabbadini
Lazio Si è suicidato sabato scorso a Sabaudia Joban Singh, bracciante indiano di 25 anni impiegato in condizioni di grave sfruttamento nell’Agro pontino. È il tredicesimo negli ultimi tre anni. Minacce e nessun supporto politico per le associazioni locali di sostegno ai migranti
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 giugno 2020
Nelle campagne italiane, anche al tempo del Coronavirus e della difficile regolarizzazione dei migranti privi di permesso di soggiorno, la macchina dello sfruttamento continua a produrre schiavitù e morte. È accaduto, sabato 6 giugno, ancora una volta a Sabaudia, in pieno Agro Pontino. Nel residence «Bella Farnia Mare», proprio davanti al luogo in cui la cooperativa In Migrazione organizzò, nel 2015, il primo centro servizi avanzati a tutela dei braccianti indiani, ostacolato dalla politica di destra e non adeguatamente sostenuto da quella di sinistra e in particolare dalla Regione Lazio, Joban Singh, bracciante indiano di 25 anni impiegato in condizioni...