Internazionale
Quando il terrorismo del Caucaso è storia americana
Stati uniti Da Saipov ai fratelli Tsarnaev, gli attentatori della maratona di Boston: «la possibilità che le loro azioni fossero motivate da semplici idee acquisite senza alcun contributo esterno» indica in maniera ancor più evidente il percorso che può portare alla violenza, vicende individuali a cui lo jihadismo vorrebbe offrire una sinistra legittimità
Sayfullo Saipov, l'attentatore di Lower Manhattan – Reuters
Stati uniti Da Saipov ai fratelli Tsarnaev, gli attentatori della maratona di Boston: «la possibilità che le loro azioni fossero motivate da semplici idee acquisite senza alcun contributo esterno» indica in maniera ancor più evidente il percorso che può portare alla violenza, vicende individuali a cui lo jihadismo vorrebbe offrire una sinistra legittimità
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 3 novembre 2017
Dopo che il 29enne di origine uzbeka Sayfullo Saipov ha seminato morte e terrore nel Lower West Side di Manhattan, il presidente Trump è tornato ad agitare lo spettro di un terrorismo «straniero» che nulla avrebbe a che fare con la società americana. L’inchiesta condotta dalla giornalista moscovita, da tempo trasferitasi a New York, Masha Gessen, – “I fratelli Tsarnaev. Una tragedia moderna” (Carbonio, pp. 300, euro 18,50) – in seguito all’attentato alla maratona di Boston, compiuto il 15 aprile del 2013 da due fratelli ceceni, ma cresciuti nella città del Massachusetts, Tamerlan e Jahar Tsarnaev, offre più di uno spunto per...