Cultura

Quando la Germania ritrovò la memoria guardandosi allo specchio

Quando la Germania ritrovò la memoria guardandosi allo specchioAlexander Fehling, protagonista del film «Il labirinto del silenzio», diretto da Giulio Ricciarelli (Germania, 2014) dedicato al processo di Francoforte

Intervista Parla la scrittrice e sceneggiatrice tedesca Annette Hess che ha pubblicato «L’interprete» per Neri Pozza, un romanzo che ricostruisce il clima del «processo di Auschwitz», il primo celebrato da tedeschi contro tedeschi, inaugurato a Francoforte nel dicembre del 1963. Attraverso la giovane Eva che traduce dal polacco le testimonianze dei sopravissuti, si farà largo la verità. «La società tedesca di quel periodo aveva cancellato nei fatti dal dibattito pubblico ogni riferimento al nazionalsocialismo, alla guerra e all'Olocausto. Quel processo cambiò tutto. Per sempre»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 giugno 2019
Francoforte, autunno 1963, tra grandi difficoltà e contravvenendo a quello che è una sorta di codice non scritto che domina la società tedesca dell’epoca, la Procura dell’Assia, grazie all’azione costante del giudice Fritz Bauer, magistrato ebreo scampato al genocidio, istruisce il primo processo di fronte ad una corte tedesca per i crimini dell’Olocausto. Due anni più tardi, la sentenza che sarà emessa contro una ventina di imputati coinvolti a vario titolo negli orrori commessi nel campo di concentramento di Auschwitz fra il 1940 ed il 1945, cambierà per sempre la Germania descrivendo l’ampiezza delle responsabilità di quanto accaduto e aprendo...

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