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Quegli «zingari» imprigionati nel campo fascista di Agnone

Quegli «zingari» imprigionati nel campo fascista di Agnone

Un'iniziativa dell'Unar ricorda le deportazioni di rom e sinti Davanti a tutti ci sono due bambini che tengono una bandiera: è verde come i prati, celeste come il cielo e con una ruota stilizzata sopra, a simboleggiare un popolo […]

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 maggio 2018
Mario Di VitoAGNONE (ISERNIA)
Davanti a tutti ci sono due bambini che tengono una bandiera: è verde come i prati, celeste come il cielo e con una ruota stilizzata sopra, a simboleggiare un popolo in fuga da secoli, sempre scacciato, evitato, nascosto, vilipeso, sparso per il mondo eppure incredibilmente unito. Ieri ad Agnone, in provincia di Isernia, si è ricordata la rivolta dello Zigeunerlager di Auschwitz del 16 maggio 1944, quando quasi quattromila tra rom, sinti e caminanti decisero di non cedere ai soldati tedeschi arrivati lì per sterminarli: la resistenza sarebbe durata fino ad agosto, quando le SS tornarono in forze e massacrarono...

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