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Pamuk: questa volta ho ucciso lo scrittore postmoderno che è in me

Pamuk: questa volta ho ucciso lo scrittore postmoderno che è in meOrhan Pamuk

Il romanzo comincia con un narratore onnisciente, poi – a partire dal terzo capitolo – si insinua tra i personaggi un’altra voce in terza persona, introdotta dalla effigie di un […]

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 6 dicembre 2015
Il romanzo comincia con un narratore onnisciente, poi – a partire dal terzo capitolo – si insinua tra i personaggi un’altra voce in terza persona, introdotta dalla effigie di un uomo con due bilance sulle spalle: quell’uomo è Mevlut, il protagonista, un piccolo venditore ambulante di Istanbul. Come mai, proprio lui parla di sé in terza persona, mentre tutti gli altri avanzano sulla scena dicendo «io»? Per scrivere questo romanzo ho deciso di uccidere il giovane scrittore postmoderno che è il me, e tornare a uno stile classico: mi fa piacere che questa conversazione parta da un problema di natura...

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