Cultura
Questioni aperte animalesche
Tempi presenti Due testi che criticano l'antropocentrismo e il rapporto con gli altri esseri viventi spesso considerati come «merce da consumare»: l'ultimo numero della rivista «Liberazioni» e il libro di Judith Butler «Corpi che non contano»
Un'opera di Karin Andersen, «Uks» 2009
Tempi presenti Due testi che criticano l'antropocentrismo e il rapporto con gli altri esseri viventi spesso considerati come «merce da consumare»: l'ultimo numero della rivista «Liberazioni» e il libro di Judith Butler «Corpi che non contano»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 29 luglio 2015
«E quando dico «uomo», mi riferisco essenzialmente alla sua vecchia cultura, cultura d’arroganza, che lo ha posto al centro dei sistemi, padrone e torturatore, corruttore e venditore di ogni anima della vita». In questa suggestione consegnataci da Anna Maria Ortese nel suo Corpo celeste, vi sono elementi utili per comprendere la rappresentazione dell’umano come nucleo dell’antropocentrismo, insieme alla ragione per cui lo si dovrebbe almeno guardare con sospetto. La posizione di quell’uomo al centro dei sistemi è, infatti, sineddoche di un modello più generale che visivamente ci si può facilmente figurare con l’immagine vitruviana leonardesca, una protervia di cui i...