Internazionale
«Qui in Tunisia ho perso tutto, non resta che partire per l’Europa»
Nord Africa Le voci dei subsahariani dopo l'ondata razzista scatenata dal presidente Saied: «Sono entrati dei tunisini nella mia stanza e mi hanno lanciato pietre dicendomi di andarmene. Ho pensato di tornare in Costa d’Avorio ma lì la situazione è anche peggio». Gli effetti, dicono le ong tunisine, si vedranno tra mesi
Tunisi, migranti di fronte alla sede dell’Oim – Ap/Hassene Dridi
Nord Africa Le voci dei subsahariani dopo l'ondata razzista scatenata dal presidente Saied: «Sono entrati dei tunisini nella mia stanza e mi hanno lanciato pietre dicendomi di andarmene. Ho pensato di tornare in Costa d’Avorio ma lì la situazione è anche peggio». Gli effetti, dicono le ong tunisine, si vedranno tra mesi
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 14 marzo 2023
Matteo GaravogliaTUNISI
Oggi parlare di Tunisia significa affrontare crisi sistemiche: politiche, economiche e sociali. L’ultima in ordine di tempo riguarda la comunità subsahariana, da anni parte fondamentale del tessuto tunisino e oggi corpo estraneo alle dinamiche interne del piccolo Stato nordafricano, almeno a livello apparente. Il 21 febbraio scorso il presidente della Repubblica Kais Saied ha fatto sapere alle 21mila persone presenti sul territorio nazionale di non essere più le benvenute: «Esiste un piano criminale per cambiare la composizione demografica della Tunisia. La loro presenza è fonte di violenza, crimini e atti inaccettabili, è il momento di mettere la parola fine a...