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Ragazzi/e

In una parola Ne parla Alain Badiou nel suo ultimo libretto - uscito per Ponte alle Grazie - "La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani"

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 27 settembre 2016
Cercando – in rete ovviamente – l’etimologia della parola ragazzo o ragazza mi sono imbattuto in ipotesi diverse. Suggestiva quella che un termine così comune per noi derivi dall’arabo raqqas, che vuol dire corriere, portalettere. Ma ci sono altre derivazioni dal latino e dal greco (rake vuol dire abito cencioso) che rimandano alla figura del giovane servo, o ancora dal dialettale dell’alta Italia ragar, che allude – come anche toso e mozzo – al fatto che ai giovani, specialmente del popolo, si rasavano i capelli. E infine dall’anglo-sassone rag, vale a dire pezzetto, piccolezza. Si potrebbe scorgere in tutte queste...

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