Politica

Repressi due volte, la polizia carica i curdi rifugiati politici

Repressi due volte, la polizia carica i curdi rifugiati politiciLa polizia carica il presidio curdo – LaPresse

Il presidio Manifestazione #ErdoganNotWelcome a Roma: gli agenti anti-sommossa circondano la piazza, manifestanti tenuti prigionieri per quattro ore. Si replica il 17 febbraio con un corteo nazionale

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 6 febbraio 2018
Rodi ha poco più di trent’anni, di cui gli ultimi 17 trascorsi in Italia. È arrivato che ne aveva 16, mandato dalla famiglia che sperava così di salvarlo dalla repressione nel Kurdistan turco. Il padre prigioniero politico, uno zio e due cugini uccisi dalla gendarmeria turca, dal 2001 non mette in piede nel Bakur, a casa sua, e non vede la sua famiglia. «Alla fine degli anni Novanta – ci dice – lo Stato turco compiva veri e propri raid nelle città curde, arrestando i più giovani. La scelta era tra rimanere e rischiare la vita, finire in carcere oppure...

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