Visioni

«Republic of silence», dissolvenze sulla soglia della comprensione

«Republic of silence», dissolvenze sulla soglia della comprensione

Venezia 78 / Intervista La regista siriana Diana El Jeiroudi racconta il film presentato fuori concorso al Lido: un documentario girato nel suo Paese a partire dal 2010, per oltre tre anni

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 14 settembre 2021
«Credo che il cinema documentario non vada d’accordo con i dittatori» afferma Diana El Jeiroudi, regista siriana che ha presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia il film Republic of silence. Gli eventi tragici che hanno caratterizzato l’ultimo decennio in Siria scorrono davanti la camera raccontandoci la situazione vissuta dall’interno, se il testo scritto come sostituto della voce fuori campo rafforza il carattere soggettivo dell’impresa è tuttavia proprio la realtà sofferente e complessa di quei territori che emerge da questi stralci di vita. Il successivo trasferimento a Berlino, con i paesaggi tedeschi come costante controcampo, ci parlano dei...

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