Internazionale

Resistere a Masafer Yatta: «Usano i coloni per cacciarci ma noi restiamo qua»

Eid Hathalin davanti alle macerie della sua casa dopo una demolizione a Um al Khair (foto di Michele Giorgio)Eid Hathalin davanti alle macerie della sua casa dopo una demolizione a Um al Khair – Michele Giorgio

Palestina La protezione di attivisti internazionali non basta più: demolizioni e violenze sono ormai giornaliere. «Dopo i bulldozer militari sono arrivati i coloni che ci hanno preso a bastonate. Decine di persone sono rimaste senza casa, acqua ed elettricità»

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 24 luglio 2024
Michele GiorgioMASAFER YATTA
Um Darit è fatta di alture rocciose e desolate. Viverci non è semplice. Fare scorta di acqua potabile è uno degli impegni quotidiani per i suoi abitanti e per quelli delle altre piccole comunità palestinesi sparse nell’area di Masafer Yatta, a sud di Hebron, nella Cisgiordania occupata. Senza contare che per raggiungere Um Darit occorre percorrere in auto un saliscendi di strade sterrate. Eppure, per Mohammed Habet Jabarin queste pietre, queste rocce, il sole dell’estate che brucia la pelle e il vento freddo dell’inverno che fa tremare la sua piccola casa coperta da lamiere, sono l’unica esistenza possibile, una immersione...

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