Italia
Riaperte le indagini sulla morte in carcere di Stefano Dal Corso
Il caso Per i familiari non si è suicidato: «Il giorno prima pestato dalle guardie penitenziarie». L’uomo è stato ritrovato senza vita nell’istituto di Oristano a ottobre dell’anno scorso. Sempre negata l’autopsia. Il corpo è in una cella frigo del cimitero di Prima Porta
Manifestazione nel quartiere Tufello per chiedere che venga fatta luce sulla morte di Stefano Dal Corso
Il caso Per i familiari non si è suicidato: «Il giorno prima pestato dalle guardie penitenziarie». L’uomo è stato ritrovato senza vita nell’istituto di Oristano a ottobre dell’anno scorso. Sempre negata l’autopsia. Il corpo è in una cella frigo del cimitero di Prima Porta
Pubblicato circa un anno faEdizione del 21 ottobre 2023
Da un anno c’è un corpo chiuso in una bara di zinco nella cella frigorifera del cimitero romano di Prima Porta. È il cadavere di Stefano Dal Corso. Oggi avrebbe avuto 43 anni e tra 10 giorni avrebbe finito di scontare la sua pena. Invece il 12 ottobre del 2022 è morto nel carcere di Oristano. Un suicidio secondo i pm che hanno indagato sul caso e la gip che il 3 luglio scorso ha archiviato il caso. Per la sorella Marisa e la legale Armida Decina, però, ci sono troppi elementi oscuri che vanno chiariti. Per questo durante gli...