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Ricordiamoci i nomi che Auschwitz voleva cancellare
Il ricordo di Piero Terracina È l’autunno del 2005 e in Polonia fa caldo come in Italia. In quello che fu il campo di sterminio Auschwitz II ci stanno i camosci. Oppure i daini. Non mi ricordo. Però ho in mente le facce degli studenti
Il ricordo di Piero Terracina È l’autunno del 2005 e in Polonia fa caldo come in Italia. In quello che fu il campo di sterminio Auschwitz II ci stanno i camosci. Oppure i daini. Non mi ricordo. Però ho in mente le facce degli studenti
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 10 dicembre 2019
Piero Terracina tiene in mano il microfono. Attorno a lui ci stanno i ragazzi delle scuole di Roma. È l’autunno del 2005 e in Polonia fa caldo come in Italia. In quello che fu il campo di sterminio Auschwitz II ci stanno i camosci. Oppure i daini. Non mi ricordo. Però ho in mente le facce degli studenti. Uno che era tanto militante, uno di sinistra che mi ricordava come ero io alla sua età. Tanta voglia di leggere i libri che non consigliano mai a scuola, voglia di fare politica, poca voglia di studiare latino e greco. Un altro...