Politica
Riforme, compromesso con guastafeste
Arriva l’emendamento che mette d’accordo il Pd sul senato quasi elettivo. Calderoli si barrica dietro 85 milioni di emendamenti. Grasso gli intima di ritirarli e torna in sintonia con palazzo Chigi. Ora tutti si aspettano che la terza carica dello stato non ammetta emendamenti all’articolo 2 al di fuori del comma toccato alla camera
Arriva l’emendamento che mette d’accordo il Pd sul senato quasi elettivo. Calderoli si barrica dietro 85 milioni di emendamenti. Grasso gli intima di ritirarli e torna in sintonia con palazzo Chigi. Ora tutti si aspettano che la terza carica dello stato non ammetta emendamenti all’articolo 2 al di fuori del comma toccato alla camera
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 24 settembre 2015
Domenico CirilloROMA
Gli ottantadue anzi ottantacinque milioni di emendamenti di Calderoli nessuno gli ha mai visti né tantomeno letti, sarebbe del resto impossibile, qualcuno a calcolato che servirebbero 374 anni. Formalmente depositati entro il termine di ieri mattina, adesso dormono nei dvd al senato in attesa che il macchiettistico presentatore trovi il momento adatto per ritirarli. L’iniziativa ostruzionistica contro il disegno di legge di riforma costituzionale provoca reazioni variamente allarmate della maggioranza (per il capogruppo Zanda è un «sabotaggio», per Renzi un «gesto ridicolo») ma anche del presidente del senato. «È un’offesa alla dignità delle istituzioni», dice Grasso, i cui rapporti con...