Internazionale
Rohingya senza pace. Dopo il Covid, il superciclone Amphan
Bangladesh Sia i Rohingya che la popolazione bangladese dell’area non si fanno illusioni. Conoscono bene gli effetti di lungo termine di un ciclone con una potenza simile: vite ingoiate, case divelte, coste spazzate, mareggiate, inondazioni, raccolti ed economie azzerate
Uno dei campi profughi che ospitano i Rohingya – Ap
Bangladesh Sia i Rohingya che la popolazione bangladese dell’area non si fanno illusioni. Conoscono bene gli effetti di lungo termine di un ciclone con una potenza simile: vite ingoiate, case divelte, coste spazzate, mareggiate, inondazioni, raccolti ed economie azzerate
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 21 maggio 2020
Il superciclone Amphan, tra i più potenti degli ultimi decenni e con una velocità superiore ai 200 chilometri orari, si sta abbattendo in queste ore sulla costa del Bangladesh, dopo aver colpito le zone orientali dell’India. Il sistema di allarme ed evacuazione del Bangladesh, tra i più efficienti al mondo, è attivo da giorni. Finora sono state evacuate 2 milioni di persone, trasferite in più di 13mila rifugi anti-ciclone. Oltre alle comunità più isolate, o alle poche che non hanno acconsentito al trasferimento, a sfidare le forze della natura rimangono i Rohingya nei campi sovraffollati verso il confine con il...